Misurare la sostenibilità: un lusso o una necessità?
È in corso in questi giorni a Budapest (11-13 Aprile) la terza edizione del Global Sustainable Fashion Week, un evento unico nel suo genere fatto di conferenze, workshop, mostre e sfilate nel segno di una moda etica e sostenibile, e in cui si parla anche di materiali e fibre a ridotto impatto ambientale.
RadiciGroup sostiene anche quest’anno l’iniziativa con l’intento di promuovere la sostenibilità nel settore del fashion, con particolare attenzione ai temi della misurazione. È importante incrementare tra i designers e gli operatori della moda la consapevolezza di costruire una strategia di sostenibilità basata su dati oggettivi raccolti attraverso una metodologia rigorosa.
Gli strumenti di misurazione universalmente riconosciuti, come il Life Cycle Assessment, sono in grado di offrire a qualsiasi tipo di organizzazione un valido supporto per valutare gli impatti ambientali delle proprie attività. Ci sono varie possibilità di “approfondimento” a seconda che si tratti di piccole, medie o grandi aziende, così come è possibile, ma non obbligatorio, percorrere la via della certificazione da parte di un ente terzo. È importante sottolineare che i dati sono fondamentali per analizzare al meglio i processi e per eventualmente investire in maniera mirata in operazioni di efficientamento.
Misurare la sostenibilità è per RadiciGroup un investimento di medio/lungo termine che rappresenta una condizione chiave per creare una filiera realmente sostenibile nel segno dell’economia circolare e dell’eco-design.