RadiciGroup alla Giornata Nazionale della Bioeconomia

Bioeconomia, Economia Circolare e Sviluppo Sostenibile: parole chiave per la continuità del Business.

 

Il 23 maggio 2019 è stata istituita la Giornata Nazionale sulla Bioeconomia, coordinata e promossa dal Cluster SPRING con Assobiotec – Federchimica.

 

Un’occasione per approfondire le caratteristiche e le opportunità offerte dall’economia circolare e da un sistema industriale che fa della sostenibilità la sua leva strategica.

RadiciGroup ha partecipato all’iniziativa con un contributo video che ha spiegato come tradurre in pratica queste linee guida.

 

Maria Teresa Betti del team Sostenibilità del Gruppo ha detto: «Il tema della bioeconomia si inquadra perfettamente nel progetto di sostenibilità di RadiciGroup, all’interno del quale l’uso attento delle materie prime e delle risorse è di vitale importanza. Per realizzare i suoi polimeri, infatti, il Gruppo è sempre più propenso all’uso di materiali da fonti rinnovabili non in competizione con l’alimentazione umana da trasformare poi attraverso un uso dell'energia prevalentemente da fonte rinnovabile (idroelettrico)».

 

Sul fronte dell’economia circolare è intervenuto Filippo Servalli, direttore sostenibilità di RadiciGroup: «Il valore dei prodotti va mantenuto quanto più a lungo possibile, la produzione dei rifiuti è da ridurre al minimo e, quando un materiale raggiunge il fine vita, va usato nuovamente per creare altro valore. Come? Attraverso l’eco-design. Pensare cioè ai prodotti anche in funzione della loro seconda vita».

 

Stefano Alini, direttore Innovazione&Ricerca di RadiciGroup è entrato nel dettaglio e ha spiegato quali sono i prodotti BIO di RadiciGroup «Oggi RadiciGroup ha già in gamma poliammidi ottenute parzialmente (PA 6.10) o totalmente da fonti rinnovabili (PA 5.10) che consentono quindi di ridurre notevolmente l'uso di risorse non rinnovabili rispetto ad altre poliammidi interamente basate su intermedi petrolchimici. Stiamo lavorando su due fronti: ampliare ulteriormente questa gamma ma anche replicare i materiali più tradizionali come le PA 66 andando a produrre i monomeri con vie alternative che partono da fonte rinnovabile».

 

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