Change Makers: le basi materiali della moda sostenibile.

È stata una tavola rotonda all’insegna del confronto aperto quella che venerdì 19 giugno a Milano, nell’ambito del convegno internazionale “Fashion Tales 2015. Feeding the imaginary”, ha visto una parte di mondo manifatturiero italiano, legato al settore della moda e del tessile, portare la propria testimonianza su quanto di concreto stia facendo in tema di sostenibilità.
 

RadiciGroup @ Techtextil
Protagonisti del simposio - dal titolo Change Makers: le basi materiali della moda sostenibile - i relatori Gigi Caccia, CEO di Italdenim SpA, Alessandro Bordigari, responsabile Marketing di Lanfranchi SpA, Alfonso Saibene, Supply Chain & Sustainability Director di Canepa, Filippo Servalli, responsabile Marketing di RadiciGroup, Tony Sadownichick, Head of Investigations di Greenpeace International. Presente inoltre Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano.

Durante l’evento, moderato dall’economista e partner di Blumine srl Marco Ricchetti, è emerso chiaramente come l’impegno delle aziende ad agire e produrre in modo sostenibile, sia il risultato di un processo evolutivo che riguarda l’idea stessa di business. L’intera filiera produttiva che coinvolge il mondo della moda, da chi sta a monte sino agli operatori più a valle, ha preso coscienza di come i valori etici ed ambientali/ecologici siano ormai interiorizzati al concetto stesso di business. Ma non solo. Fondamentale la chiara consapevolezza di come tali valori rappresentino concretamente - e non in modo retorico - un elemento di competitività sul mercato.

Le testimonianze delle aziende intervenute durante il convegno - unitamente a quelle di altre 8 realtà industriali italiane: Besani, Dienpi, Itaclab, ITV Denim, Mantero Seta, Miroglio, Tessitura Attilio Imperiali e Wash Italia - sono state raccolte da Blumine/sustainability-lab, partner tecnico dell’iniziativa, attraverso una serie di interviste disponibili sul sito www.change-makers.it.

«La cosa che ci ha colpito raccogliendo le testimonianze» - commenta nel suo blog Aurora Magni, Presidente di Blumine/Sustainability-Lab - «è constatare che queste imprese non hanno un atteggiamento difensivo, non stanno subendo scelte compiute da altri. Giocano d’attacco, stimolano i propri fornitori a fare meglio, invitano i propri clienti a comprendere il valore di queste scelte. Siamo troppo ottimisti se pensiamo che sia questo l’atteggiamento giusto per superare la crisi e crescere?»

- La testimonianza di RADICIGROUP
- Una sintesi della tavola rotonda

MA COSA SIGNIFICA ESATTAMENTE QUESTO TERMINE? Nell’ambito dei mondi della moda e del tessile sostenibile, spesso si parla e si scrive di Waste management, riciclato/rigenerato, biologico, produzione e nobilitazione sostenibile, materie prime sostenibili... Ma qual è il significato di questi termini? Sustainability-lab ha realizzato un breve glossario per rispondere a tale domanda: Glossario: i criteri per definire la sostenibilità